Analisi valutativa e mixed methods: l’efficacia percepita delle politiche gender sensitive in Calabria
Il 17 aprile (ore 15-17; Aula seminari DiSpes) abbiamo incontrato Alessia Tuselli (Dottora di ricerca in Scienze Sociali e Statistiche- Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che ci parlerà della sua ricerca: "Analisi valutativa e mixed methods: l’efficacia percepita delle politiche gender sensitive in Calabria".
I programmi regionali gender oriented, promossi dall’Unione Europea e resi obbligatori dalle disposizioni della Convezione di Istanbul (2011), ratificata in Italia nel 2013, mirano a prevenire la violenza di genere attraverso azioni di sostegno, educazione e formazione. La ricerca si è proposta di realizzare una valutazione ex-post, dei progetti di educazione, formazione e sostegno finalizzati al contrasto della violenza contro le donne, realizzati sul territorio calabrese. La ricerca tenta di offrire un resoconto che, senza alcuna pretesa di esaustività, consenta, oggi, di sapere dove, per quanto tempo, con quali forze e contro quali ostacoli si sono realizzati interventi gender sensitive, in Calabria. Gli elementi emersi sono molteplici: il delinearsi di una rete ambita, ma non ancora realizzata; il lavoro di soggetti fortemente motivati nella lotta a quella resistenza corrosiva (nodo maggiore emerso grazie dalle parole degli intervistati) che non vuole vedere le pratiche violente, o nega l’esistenza stessa del fenomeno in Calabria.
I programmi regionali gender oriented, promossi dall’Unione Europea e resi obbligatori dalle disposizioni della Convezione di Istanbul (2011), ratificata in Italia nel 2013, mirano a prevenire la violenza di genere attraverso azioni di sostegno, educazione e formazione. La ricerca si è proposta di realizzare una valutazione ex-post, dei progetti di educazione, formazione e sostegno finalizzati al contrasto della violenza contro le donne, realizzati sul territorio calabrese. La ricerca tenta di offrire un resoconto che, senza alcuna pretesa di esaustività, consenta, oggi, di sapere dove, per quanto tempo, con quali forze e contro quali ostacoli si sono realizzati interventi gender sensitive, in Calabria. Gli elementi emersi sono molteplici: il delinearsi di una rete ambita, ma non ancora realizzata; il lavoro di soggetti fortemente motivati nella lotta a quella resistenza corrosiva (nodo maggiore emerso grazie dalle parole degli intervistati) che non vuole vedere le pratiche violente, o nega l’esistenza stessa del fenomeno in Calabria.
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